Pubblicazioni,
Teatro, Video, Cinema di Andrea Balzola
Andrea Balzola, Gian Paolo
Caprettini
VERTIGINI DELL'IMMAGINARIO.
Rovesciamenti e archetipi del tempo tra cinema e
letteratura, Meltemi, Milano 2024.
Con un intervento di Franco
Prono
In "Vertigini
dell'immaginario" l'analisi si concentra su alcuni esempi
emblematici dell'estetica e delle narrazioni
cinematografiche e seriali fra fine Novecento e inizio
Duemila, attraverso una parola chiave : ROVESCIAMENTO: nel
Nuovo cinema tedesco di Herzog, Fassbinder, Wenders;
ARCHETIPO del tempo nell'incontro tra letteratura e cinema.
Con una riflessione conclusiva di Franco Prono sullo
STRANIAMENTO cinematografico. L'approccio alle storie
narrate è un'esplorazione approfondita e multidisciplinare
(unendo analisi formale, psicologica, sociologica e
filosofica) che intende far emergere nelle poetiche
autoriali differenti visioni alternative al mondo reale,
alle sue regole, e perfino alle sue tradizioni, come
osservava Walter Benjamin. Il rovesciamento, l'archetipo, la
distopia sono modelli di decostruzione e rigenerazione
narrativa della realtà contemporanea. Il cinema e la
letteratura lavorano, talvolta congiuntamente, per fornire
una percezione al soprasensibile, per reinventare i rapporti
tra immediato e mediato, per accostare all'esperienza una
sua interpretazione, per dichiarare il rimosso tentandone
raffigurazioni, per sfidare l'ordine cronologico della
successione degli eventi, per ridisegnare genesi e destini,
della realtà e del suo senso, dei suoi sensi.
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POETÒPOS
Diario di viaggio
poetico e fotografico
72 poesie inedite scritte
dall'autore nell'arco di 45 anni di attraversamenti, di
nomadismo tra luoghi e parole, in Italia, Europa e Asia. Un
diario di viaggio poetico, accompagnato dalle fotografie in
bianco e nero di artisti fotografi/e che hanno frequentato,
in tempi e con sguardi diversi, gli stessi luoghi. Balzola,
drammaturgo, scrittore e docente di arte e media nelle
Accademie di Brera e di Torino, ha sempre cercato il dialogo
tra parola e immagine, e qui propone un viaggio in versi
nello spazio e nel tempo insieme alla fotografia, non
cartolina illustrativa ma sguardo simbolico, risonanza,
confronto o contrasto. Una poesia visiva e narrante,
compagna costante del viandante. Percorsi emotivi intimi
s’intrecciano con sentieri geografici, tracce mitologiche e
letterarie si mescolano a frammenti di cronaca di un tempo
vissuto e collettivamente condiviso. I ritratti dei luoghi,
delle situazioni e dei personaggi incontrati diventano
anche, involontariamente, l'autoritratto di una generazione,
nata durante il boom economico (i cosiddetti “boomers”) e i
venti dirompenti del cambiamento di fine Novecento. La
poesia, un genere oggi poco frequentato dal grande pubblico,
resta comunque, da sempre, visione divergente, resilienza e
resistenza, lenitivo e antidoto alle mancanze e alle
perdite, personali e collettive. Una forza simbolica che
sorpassa lo stesso scrivente attingendo all’archetipo.
Con due lettere all'autore
di Mariella De Santis e Marco Ercolani
Fotografie di Barbara
Baiocchi, Andrea Balzola, Maria Teresa Carbone, Jean-Claude
Chincheré, Matteo Fanelli, Lea Gyarmati, Roberto
Goffi,Lorenzo Mascherpa, Paola Mongelli, Enzo Obiso,
Gabriella Peyrot, Renato Sala |
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FRA LE ROCCE
Storie e immagini di
montagna
Realtà, fantasia e ricordi
si dipanano in questi racconti ispirati alle opere
dell’alpinista, fotografo e pittore Gino Balzola,
personaggio eclettico che ha lasciato un segno originale
sull’idea di montagna.
In queste pagine si alternano
racconti di voci affermate della letteratura in quota,
riflessioni di autori che conobbero Gino Balzola e
narrazioni di scrittori che hanno colto la sfida di
tramutare in narrativa le sue immagini. Ne risulta un
caleidoscopio di situazioni e personaggi che cattura e
affascina il lettore, intrisi della durezza e del fascino
immenso di cui la montagna è generosa dispensatrice. Lupi e
partigiani, i gemelli molto diversi e la figlia di due
madri, la ragazza difficile e l’addio dell’amico, il
cercatore di cristalli e la sepoltura clandestina. Ognuna di
queste storie riflette un approccio originale, tanto nello
stile quanto nei contenuti, e rivela quanto la montagna sia
un archetipo vivo e continui a suscitare emozioni, incutere
rispetto, farci sognare. Nel libro i racconti dialogano con
le fotografie che li hanno ispirati: parole e immagini
capaci di toccare nel profondo.
Antologia a
cura di Giorgio Enrico Bena, collana Pagine in viaggio,
edizioni NEOS, Torino 2023
Racconti
di: Fabio Balocco, Andrea Balzola, Chiara Bolla, Erica
Bonansea, Paolo Calvino, Enrico Camanni, Gian Paolo
Caprettini, Pierangelo Chiolero, Mariella De Santis, Giorgio
Enrico Bena, Marco Ercolani, Gabrio Grindatto, Davide Longo,
Pino Mantovani, Roberto Mantovani, Bruna Peyrot, Caterina
Schiavon, Simone Siviero, Raffaele Tomasulo, Giorgio
Vivalda.
Prefazione
di Valter Giuliano
Fotografie
di Gino Balzola, selezionate da Andrea Balzola e Roberto
Mantovani
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FINO ALL’ULTIMA PAGODA
A&B editrice, Catania 2023
Fino all’ultima pagoda è il racconto di un avventuroso
viaggio attraverso la Thailandia, il Laos e la Birmania,
sviluppato mediante un intreccio thriller che parte dalla
ricerca di un padre scomparso, e si sviluppa intorno al tema
della lotta al mercato sessuale dei bambini. I luoghi,
alcune situazioni e personaggi sono ispirati alla realtà.
Una scrittura veloce, in prima persona, al presente, molto
visiva come una sceneggiatura cinematografica, talvolta
cruda come un “noir” e realistica come un reportage, ma
anche costellata di visioni poetiche e di riflessioni che
evocano il mondo spirituale e culturale di quei luoghi (che
lo scrittore conosce bene).
Con disegni di Andrea Balzola |
Partendo dalla
recente esperienza dell'educazione a distanza nel periodo
della pandemia, nel volume si analizzano le modalità della
didattica in remoto e si suggeriscono alcune coordinate per
integrare il rinnovamento tecnologico della scuola con la
riforma necessaria dei modelli educativi.
L'assunto
fondamentale del libro è che la scuola deve cambiare
radicalmente, alla luce delle trasformazioni delle società
cosiddette avanzate dall'ultimo scorcio del Novecento a
oggi. La rivoluzione tecnologica informatica, la precarietà
e mobilità del lavoro, la globalizzazione e l’evoluzione
delle ricerche in ambito cognitivo hanno definitivamente
messo in crisi i modelli educativi che dominano la pubblica
(e anche privata) istruzione, dalla scuola materna e
primaria fino e oltre l’università. Secondo l'autore, e
molti illustri teorici dell'educazione da lui citati, non
servono più rattoppi e pseudoriforme parziali, ma una
coraggiosa svolta.
Come operare
questa radicale e urgente riforma?
L'autore prova a
rispondere in una modalità
comunicativa non accademica e divulgativa, articolando il
suo discorso in 70 brevi paragrafi-tesi sui principali temi
del pensiero e delle pratiche educative "divergenti" e
innovative, generate da un secolo di esperienze e
sperimentazioni metodologiche sul campo.
Estetica Elementare,
edizioni Pearson, Milano 2021, volume antologico a cura di
Giovanni Ferrario (docente di Fenomenologia e critica d'arte
dell'Università Cattolica di Milano).
Il libro contiene anche un mio
testo:
L'immaginazione ha una grammatica?
E' un testo
destinato agli studenti universitari e delle scuole
superiori, che aggiorna il dibattito e i contenuti
dell'Estetica contemporanea, presentandola con un linguaggio
propedeutico e divulgativo.
Il manuale si propone di
aprire un dialogo attorno alle principali questioni emerse
nel campo delle arti e degli studi estetologici. Gli
sviluppi e le sperimentazioni negli ambiti artistici degli
ultimi decenni hanno sollecitato e riaperto interrogativi
che necessitano prospettive d'orientamento e metodologie
ducative innovative.
Il testo è articolato in
4 parti: Relazione e formazione; Piacere e giudizio;
Rappresentazione e materia; Mistero e linguaggio.
A metà
novembre esce la riedizione di 'L'ARTE FUORI DI SE'
nella collana Universale Economica Feltrinelli,
con
una mia postfazione di aggiornamento
CAOS CASO COSA
Racconti
dell’entropia
“Entropia”
indica un processo in atto di trasformazione, e, in termini
scientifici generali, il grado di disordine di un sistema. I
sistemi (dalla materia alla società) hanno una tendenza
naturale all’entropia, quindi al disordine e al caos, l’uomo
si ostina a contrastare questo processo cercando di far
prevalere l’ordine con la razionalità del pensiero,
l’organizzazione della società, l’ostinazione della volontà,
la progettazione del futuro o la fede in un disegno divino.
In questa prospettiva, la storia dell’umanità potrebbe
essere raccontata e letta come un conflitto costante, o un
rimescolamento, tra Caos, Caso e Cosa. Curiosamente nella
lingua italiana queste tre parole fondamentali sono
anagrammi composti dalle stesse quattro lettere, e ne
rivelano così, forse involontariamente, l’essenza comune. Di
qui la scelta del titolo che unisce cinque racconti:
Terremutanti, Facciamola finita, Casa dolce casa, Il
telefono invisibile, Welcome to Bangkok. Sono
cinque racconti scritti dall’autore in tempi diversi (e
altri se ne potrebbero aggiungere in un work in progress a
episodi), ma concepiti all’interno di un progetto comune, o
meglio, di una medesima visione “entropica” dell’esperienza,
con uno stile che intreccia realismo paradossale e
visionarietà. Narrati in prima persona, al tempo presente,
sono ambientati in un’indefinita città distrutta dal
terremoto (il riferimento implicito è il devastante
terremoto della capitale abruzzese, L’Aquila), a Roma, nella
provincia torinese, su un treno, e a Bangkok. Il personaggio
protagonista, sempre maschile, non è sempre lo stesso, ma
presenta alcuni tratti simili: un professore in pensione, un
professore precario ultracinquantenne, un commerciante
quarantenne padre separato di due figli, un pendolare, uno
storico dell’arte asiatica.
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Andrea Balzola,
Marisa Pizza
IL TEATRO A DISEGNI DI DARIO FO CON FRANCA RAME
Con un video di Giuseppe Baresi
Scalpendi editore,
Milano, settembre 2015
Formato 21 x 28 cm, 144 pagine a colori più un DVD
allegato
Nella vasta produzione
editoriale di Fo e Rame, manca un volume dedicato a
un aspetto particolare ma molto importante ed anche
innovativo del lavoro artistico di Fo: la
progettazione degli spettacoli teatrali e televisivi
mediante sequenze di disegni che non riguardano solo
i costumi e le scenografie ma anche le situazioni
sceniche e le azioni dei personaggi. Fo, sulla base
della sua formazione artistica e della sua opera
pittorica e grafica ha inventato lo storyboard
(sceneggiatura visualizzata tramite immagini)
teatrale che disegna tutto lo sviluppo drammaturgico
e narrativo dei suoi spettacoli, intrecciandosi fin
dal momento dell’ideazione con la scrittura
teatrale. I suoi storyboard, che in alcuni casi
(come in “Johan Padan…” e “Marino libero…”)
diventano anche parte integrante della scena e
dell’azione teatrali, sono un supporto fondamentale
sia per la realizzazione dei suoi copioni sia per le
sue regie teatrali e televisive.
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Questo volume, curato
da Marisa Pizza e Andrea Balzola, segue passo per
passo, spettacolo dopo spettacolo, l’evoluzione di
questa originalissima dimensione creativa di Fo,
attraverso un dialogo mirato con lui e Franca Rame,
a cura di Andrea Balzola. Il testo è illustrato
dalle immagini di Fo, con una particolare
impaginazione che sviluppa parallelamente il
discorso e gli esempi visivi. Al volume si
accompagna una documentazione video a cura del
videomaker Giuseppe Baresi, che presenta un
montaggio tra il dialogo con Fo-Rame, una
visita-lezione di Fo all’interno di Brera dove lui
si è formato come artista, il dettaglio dei bozzetti
e i corrispondenti brani degli spettacoli. Questo
libro è un importante contributo alla conoscenza
dell’intensissima attività artistica di Fo e
rappresenta anche la prima uscita pubblica
dell’Archivio Fo-Rame, che con il sostegno del
Comune di Milano dovrebbe diventare un
centro multimediale con tutti i materiali realizzati
(filmati, copioni, disegni e dipinti, scenografie,
costumi, etc.), accessibile ad un ampio pubblico non
solo di studenti, studiosi e professionisti di
settore.
http://www.scalpendieditore.eu/catalogo/esposizioni-immaginarie |
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Andrea Balzola,
Orietta Brombin, Daniele Gay
L’IMMAGINE CHE
RACCONTA
Tecniche e
metodologie dal disegno ai media con la
collaborazion di Riccardo Pesce
Iinterventi di Onofrio Catacchio, Dario Fo, Andrea
Granchi, John Lansdale, Lorenzo Mattotti, Claudio
Sciarrone.
Albertina Press,
Torino, marzo 2015
Il disegno è una
pratica antica quanto l’umanità, il primo strumento
visivo di riproduzione ed interpretazione della
realtà, origine anche della scrittura in forma
pittografica, ideografica e geroglifica. Quindi il
disegno nasce per raccontare il mondo, la sua
percezione ed esperienza da parte dell’uomo. Nel
corso dei secoli, sono state inventate, sviluppate
ed affinate molteplici tecniche grafiche e
pittoriche, fino alla nascita dei media moderni
(cinema e televisione) e alla rivoluzione
informatica di fine Novecento che hanno generato
l’immagine immateriale, virtuale e digitale. Questo
volume è un manuale propedeutico all’apprendimento
di tali tecniche, che le ripercorre e le illustra in
una sintesi scritta e visiva, partendo da quelle
tradizionali, attraverso quelle ibride e digitali,
per completarsi con la progettazione di sequenze
visive dello storyboard, la “sceneggiatura
disegnata” multimediale. Concludono il volume alcune
interviste a illustri maestri del rapporto tra
immagine e narrazione, che offrono un quadro ampio e
stimolante delle possibili diramazioni creative
dell’arte del disegno, dell’illustrazione, del
bozzetto progettuale, del fumetto e del libro
artistico.
Albertina Press
(Edizioni dell’Accademia Albertina e della
Pinacoteca Albertina di Torino)
www.accademiaalbertina.torino.it |
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Andrea Balzola
LA SCENA TECNOLOGICA
Dal video in scena al teatro interattivo
Dalla fine degli anni ’70 il teatro subisce una
profonda trasformazione, una vera e propria
mutazione genetica prodotta dall’innesto sulla scena
delle tecnologie e dei media elettronici: prima il
video e poi, dagli anni ’90, il computer. La
rivoluzione che la nascita delle arti elettroniche
aveva portato nelle arti visive e nella musica si
estende al mondo performativo del teatro e della
danza e l’Italia si trova subito all’avanguardia di
questa sperimentazione, con diverse, successive e
fertilissime ondate generazionali: dal teatro della
Nuova Spettacolarità degli anni ’80 (Magazzini,
Falso Movimento, Gaia Scienza, Studio Azzurro,
Krypton, Giardini Pensili, Raffaello Sanzio, Tam
Teatro, Eshetu, Verde…) ai gruppi del Teatro ’90
(Motus, Fanny & Alexander, Teatrino Clandestino…)
e della nuova danza (Castello-Aldes, Vidach-Aiep…)
fino a più recenti esperienze (Fortebraccio
Teatro, Xlabfactory, Cosentino). Così come le
nuove tecnologie modificano radicalmente i
comportamenti collettivi, il lavoro, le abitudini,
il rapporto con lo spazio e con il tempo, la
digitalizzazione di tutti gli apparati tecnici
(light design, sound design, graphic e visual
design, attrezzistica e macchineria) e la creazione
di una doppia scena reale e virtuale,
cambiano il modo di concepire e di fare teatro, in
ogni suo ambito. Andrea Balzola, nella sua doppia
veste di studioso, teorico delle arti multimediali e
di drammaturgo ha invitato i più significativi
protagonisti di questa trasformazione del linguaggio
teatrale a raccontare la propria esperienza e alcuni
dei principali osservatori critici a riflettere su
questo fenomeno innovativo. Il libro riprende, a
quasi vent’anni di distanza, la tematica affrontata
nel libro La nuova scena elettronica. Il video e
la ricerca teatrale in Italia (scritto con
Franco Prono, Torino 1994), attualizzandola e
integrandola con gli straordinari sviluppi artistici
e tecnologici dell’”età digitale”.
Prima parte del volume: la voce degli autori
Interventi di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi;
Paolo Rosa STUDIO AZZURRO; Giorgio Barberio
Corsetti; Fabio Iaquone; Gianfranco Cauteruccio
KRYPTON; Giacomo Verde; Michele Sambin TAM TEATRO;
Roberto Paci D’Alò GIARDINI PENSILI; Enrico
Casagrande e Daniela Nicolò MOTUS; Chiara Lagani
FANNY & ALEXANDER; Pietro Babina TEATRINO
CLANDESTINO; Roberto Latini FORTEBRACCIO TEATRO;
Francesca Della Monica e Massimo Verdastro; Mauro
Lupone XLABFACTORY;
Theo Eshetu; Andrea Cosentino; Roberto Castello
ALDES; Arella Vidah AIEP.
Seconda parte: la voce degli sguardi
Interventi di Maia Borelli, Bruno Di Marino,
Dario Evola, Nico Garrone, Marco Maria Gazzano,
Carlo Infante, Sandra Lischi, Erica Magris, Marisa
Pizza, Oliviero Ponte di Pino, Silvana Vassallo.
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VISITATE IL BLOG DEL LIBRO, CON
FORUM, INTERVISTE, RECENSIONI
www.artefuoridise.it
L’arte è
fuori di sé perché sta vivendo una crisi d’identità
senza precedenti, ingabbiata in un sistema
autoreferenziale da e per addetti e lavori, pilotato
più da logiche di mercato e di immagine che da una
sincera ispirazione, lontano dal vissuto e dalle
sensibilità reali della gente.
L’arte è
fuori di sé perché sono esplosi tutti i codici e i
confini, il pubblico e gli stessi studiosi non sono
più in grado di valutare che cosa sia arte e cosa
non lo sia, molti la confondono con la pubblicità,
con il design, con la comunicazione.
Ma l’arte è
fuori di sé soprattutto perché la rivoluzione
informatica di fine Novecento ha prodotto una
trasformazione antropologica dei comportamenti e
delle relazioni sociali, che incide profondamente
sull’arte e sul ruolo dell’artista. L’arte che esce
da sé, in senso positivo, può svolgere una funzione
simbolica di antidoto alle patologie alienanti e
massificanti dell’età post-tecnologica, spostando il
suo baricentro da una creazione individuale a una
creazione collettiva, dall’opera compiuta al
processo aperto, dalla centralità dell’artista
“genio” a una centralità dello spettatore, con una
circuitazione totalmente diversa, gratuita e molto
più partecipata degli eventi artistici.
La
tecnologia ha mutato l’uomo e il suo mondo, facendo
emergere nuove contraddizioni sociali ed etiche.
Mentre il “sistema dell’arte contemporanea” resta
chiuso su se stesso, molte pratiche artistiche che
utilizzano le tecnologie e i new media stanno
rivoluzionando il fare e il ruolo dell’artista.
Andrea
Balzola
(Torino,
1961) drammaturgo, sceneggiatore e regista, insegna
all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e
all’Università La Sapienza di Roma. E’ autore di
numerose pubblicazioni tra cui
Le arti
multimediali digitali,
(Garzanti, 2004),
Una
drammaturgia multimediale
(Editoria & Spettacolo, 2009),
La scena
tecnologica,
(Audino editore, 2011).
Paolo Rosa
(Rimini, 1949) è uno dei fondatori di Studio
Azzurro, gruppo di ricerca artistica sui nuovi
linguaggi. Da molti anni si interessa ai temi
dell’interattività e del multimediale realizzando
installazioni, spettacoli, film e musei narrativi”.
E’ preside di Dipartimento dell’Accademia di Brera e
autore di svariati libri sull’attività di Studio
Azzurro. Feltrinelli ha pubblicato nel 2007 il
doppio dvd+libro Studio Azzurro. Videoambienti e
ambienti sensibili, che documenta il tragitto
teorico e immaginativo del gruppo fin dalla sua
fondazione nel 1982.
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